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Internet e il teatro

Interfacce e testi

Si è discusso molto del rapporto tra Internet e la televisione e tra Internet e il cinema. Ma anche il rapporto fra Internet e il teatro è interessante, perché il modello dello spettatore teatrale contribuisce a spiegare il comportamento del navigatore e il suo rapporto con le interfacce e i testi web (in particolare con la cornice del browser e con le cornici delle interfacce editoriali dei siti).

Vedere, ascoltare

Lo spazio della rappresentazione teatrale è stato concepito, alle sue origini, per consentire al pubblico di ascoltare le parole (la maschera serviva anche ad amplificare la voce) senza dover necessariamente appuntare la vista sull’attore, anzi, per favorire l’ampiezza e la libertà della visione. Infatti, nei teatri all'aperto greci, costruiti a ridosso di una collina per ottenere un’acustica ottimale, lo sguardo dello spettatore poteva spaziare anche nel pubblico e, oltre il palcoscenico, nel paesaggio: gli spettacoli infatti si tenevano nelle ore di luce [1].

Nel Rinascimento, vennero costruiti i primi teatri al coperto, nei quali lo spazio era caratterizzato da un ambiente unico, dove la ripartizione fra il luogo della realtà (platea) e il luogo della finzione (palcoscenico) era funzionale e non architettonica. Il palco, cioè, occupava uno dei quattro lati e manteneva l'altezza e la larghezza degli altri. Lo spazio del pubblico confluiva senza cesure nello spazio della scena: solo la pedana li separava.

In epoca barocca, il palcoscenico fu al centro del lavoro degli architetti, che rinnovarono i dispositivi per il cambio di scena, perfezionarono le strategie illusionistiche delle quinte e dei fondali, e costruirono l'arcoscenico, cioè la cornice del palco, che aveva (e ha ancora) la funzione di separare nettamente palco e platea e l'obiettivo di restringere la visibilità del pubblico, di focalizzarla esclusivamente sulla scena. La quale, dalla seconda metà dell'Ottocento, è anche l'unica zona illuminata del teatro, durante la rappresentazione [2].

Nelle condizioni determinate da questo modello (tuttora predominante) - detto 'teatro all'italiana' - lo spettatore, da qualunque posizione si trovi, è costretto a guardare il palcoscenico: il teatro diviene un'esperienza immersiva, di fascinazione, nella quale la vista e l’ascolto convergono verso la medesima fonte.

Dunque, solo in epoca moderna 'vedere' e prestare attenzione alle parole coincidono. Senza vedere, infatti, non riusciremmo a essere coinvolti profondamente nella finzione, cioè nella realtà virtuale dello spettacolo, e nessuno preferirebbe un posto dall'ottima acustica rispetto a un posto dall'ottima visibilità, tranne – forse – per assistere a uno spettacolo musicale. Controprova: è possibile incantarsi anche durante spettacoli recitati in lingue che non conosciamo.

Comunità

I Greci avevano capito per primi anche che il teatro è l'incontro di una comunità intera della quale fanno parte, in quanto individui, attori, autori e spettatori.

A teatro questi individui si dividono secondo il loro ruolo, ma non smettono di essere in rapporto diretto fra loro: gli applausi e i fischi sono le manifestazioni più evidenti dell'interazione fra chi recita e chi assiste, ma non sono le uniche. Inoltre, gli spettatori non sono in rapporto diretto solo con gli attori, ma anche fra di loro (c'è chi applaude, chi fischia, chi litiga, chi discute, chi chiede spiegazioni ecc.).

La qualità e l'imprevedibilità di tutte queste interazioni rendono ogni replica un evento unico, e lo spettacolo diverso di sera in sera, talvolta addirittura sostanzialmente. A teatro, dunque, é fondamentale esserci.

Se vedere è la condizione per stabilire un rapporto personale (intellettuale e spirituale) con lo spettacolo, essere (parte del) pubblico è la condizione per sviluppare le valenze sociali dell'esperienza teatrale. Per queste considerazioni, il modello dello spettatore teatrale contribuisce all'elaborazione del modello comportamentale del navigatore perché contribuisce a spiegare:

  1. la cornice intorno al testo, e la centralità del testo rispetto al contesto;

  2. alcune dinamiche dell'interazione con le pagine e con gli altri navigatori.Inizio articolo

Note al testo
Nota 1:
Nota 2:

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